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Trovati 189 documenti.
[Sondrio] : Argonaute, 2019
Abstract: “Veltlinerin”, il coraggio delle migranti. In un dvd dell’associazione Argonaute le storie del dopoguerra di undici ragazze valtellinesi. Il periodo il secondo dopoguerra, l’età quella bella dei 18 anni o giù di lì, la voglia di provare una nuova esperienza di vita (un sogno) o di cercare comunque di poter vivere meglio di quanto non fosse in quel momento possibile. È stato così che tante ragazze di Valtellina sono emigrate (nel dopoguerra) nella vicina Svizzera: per andare a cercare un futuro. E le Argonaute, Associazione di donne per le donne del comprensorio alpino valtellinese, hanno raccolto la testimonianza di 11 di quelle ragazze (che nel frattempo hanno “litigato” col tempo) e ne hanno ricavato un dvd: “Ero una Veltlinerin”. «Seguendo il percorso iniziato con la levatrice, la maestra, la donna terra e famiglia, e la donna in cucina, siamo ora sulle orme di un gruppo di ragazze che vissero l’esperienza dell’emigrazione verso la Svizzera nel primo dopoguerra. Ragazze coraggiose e intraprendenti, alla ricerca dell’aiuto per la famiglia o della propria indipendenza. Per loro coraggio e determinazione ma anche fatiche e sofferenze non sono mancate».
La filögna e la storia della lana / un documentario di Giovanni Peretti
Bormio : Alpinia, 2018
Abstract: Un documentario sulla Storia della lana a Livigno, dove è ancora perfettamente funzionante la “carderia”, un complesso macchinario di metà ottocento che serviva a cardare la lana delle pecore trasformandola in un soffice materasso pronto per essere filato, cosa che avveniva rigorosamente a mano con il Carèl e che produceva il gomitolo di lana (bidànt) necessario per produrre maglie, calze, berrette, guanti e tutto ciò che occorreva per proteggersi dal freddo dei mesi invernali. La lavorazione della lana secondo la tradizione di una volta è un antico mestiere che era molto sviluppato in tutto il comprensorio dell’alta valle.
I Pasquali di Bormio : tradizioni dell'Alta Valtellina / un documentario di Giovanni Peretti
Bormio : Alpinia, 2018
Abstract: I Pasquali sono dei carri allegorici a tema religioso, pesanti portantine portate rigorosamente a spalla da uomini o dai più giovani del paese. La domenica di Pasqua le vie di Bormio si animano, risuonano di voci e di sinceri apprezzamenti di meraviglia e di stupore, di suoni e di colori. La manifestazione è resa ancor più suggestiva dalla partecipazione di bambini, di famiglie e di gruppi folkloristici, tutti vestiti con il costume tradizionale. I Pasqualìsti, come sono chiamati, portano a spalla le portantine, mentre le donne e i bambini completano la sfilata con fiori e prodotti artigianali. I Pasquali rappresentano oggi una usanza connotata da un profilo fortemente folkloristico, ma con uno sfondo religioso che affonda le sue profonde radici nella cultura pastorale ed agreste degli avi. La costruzione dei Pasquali richiede impegno, abilità e professionalità artigianali, richiede pazienza e fantasia ma soprattutto necessita di orgoglio per le proprie tradizioni e passione ed amore per la propria terra. La maestria degli abitanti dei reparti di Bormio dà origine ogni anno a veri e propri capolavori e sculture in legno, ornati con fiori e piante verdi, che la mattina di Pasqua vengono dunque portati in sfilata accompagnati dall’intero reparto, tutti ovviamente vestiti con i tradizionali costumi bormìni rossi e neri, fino alla Piazza del Kuèrc’. Tutta la popolazione di Bormio partecipa coralmente ed orgogliosamente a questa festa, coinvolgendo ospiti e turisti che hanno così l’opportunità di toccare con mano una testimonianza delle antiche radici di Bormio. Il senso di appartenenza dei vari partecipanti, dai più anziani fino ad arrivare ai bambini in tenera età, sempre tutti sorridenti, alla cultura ed alla tradizione è molto bello. Il folklore di oggi, dunque, affonda le radici in un’antica tradizione, unica sulle Alpi: di questo, come del suo costume, la gente di Bormio ne è sinceramente orgogliosa.
Corriere della Sera : La Gazzetta dello Sport, c2018
Abstract: Patabang è una via, una valle, uno stile di vita. Patabang è la storia di un gruppo di giovani che alla fine degli anni ’70 ha cambiato le regole del gioco e iniziato un nuovo modo di fare alpinismo. Dalle voci di Jacopo Merizzi e Paolo Masa, il racconto dell’avventurosa scoperta della mitica Val di Mello.
Centro Studi Valle Imagna, c2018
Un fiume chiamato Adda / di Giancarlo Volpari
[S.n.], 2017
Abstract: L’acqua è la vita di un fiume, dalla sorgente alla foce. E dalla sorgente alla foce sostiene la vita degli uomini. Così è anche per l’Adda. Sorge nel cuore delle Alpi Retiche, in Val Alpisella, e attraversa tutta la Valtellina, con importanti benefici in termini economici e ambientali. Dopo un percorso di 125 chilometri, da fiume “capriccioso” qual è, si trasforma in lago, il Lario, luogo ideale per ammirare incantevoli panorami e splendidi parchi e ville. Artisti e letterati, come Leonardo da Vinci e Alessandro Manzoni, hanno subito il fascino dell’Adda. Da Pescarenico il lago riprende la forma di fiume e inizia un percorso a tratti spettacolare, come ad esempio nei pressi di Trezzo sull'Adda. Giunto nella valle padana il fiume, anche nella sua seconda vita, è di grande sostegno all’attività dell’uomo: basti pensare ai numerosi canali e alle loro ramificazioni per l’irrigazione delle colture agricole. Non solo: le anse che segnano la pianura sono anche un patrimonio straordinario di biodiversità. A Castelnuovo Bocca d’Adda il fiume conclude la sua vita, dopo 313 chilometri le sue acque si mescolano lentamente con quelle del Po.
[Sondrio] : Argonaute, c2016
Chiavenna : viaggio nella bellezza / documentario di Elio Scarciglia
Terra d'ulivi [2016]
La forza dell'acqua : energia, ricostruzione e sviluppo : i documentari AEM 1948-1962
MIC ; Fondazione AEM gruppo A2A, c2016
Morbegno : [s.n.], 2016
Impossibile incontro / video di Elio Scarciglia
Terra d'ulivi ; Pro Chiavenna, [2016]
Bormio : Alpinia, c2016
La Nord del Pizzo Badile : great North faces of the Alps
Corriere della Sera : La Gazzetta dello Sport, c2015
Valfurva : Museo vallívo Valfurva Mario Testorelli, c2015
[Sondrio : Provincia di Sondrio], 2015
Gli Zagabri / Chiara Francesca Longo
Giovanni Porta ; ANPI ; Comune di Aprica, [2015?]
Abstract: Nel 1943 un gruppo di Ebrei provenienti da Zagabria - sfuggiti all'occupazione nazista della ex Jugoslavia e alla ferocia degli Ustascia - riesce a raggiungere l'Italia. A seguito delle leggi razziali, alcuni di loro vengono internati dal regime fascista in un piccolo paese della Valtellina, l'isolata e verde Aprica. Proprio qui, l'iniziale diffidenza dei contadini, si trasforma in poco tempo in un legame assai più profondo, fino all'epilogo dell'8 settembre, quando molti ebrei saranno costretti a fuggire verso il confine svizzero, aiutati dagli stessi abitanti che sfideranno il regime per salvarli. Il ricordo della guerra e del risveglio delle coscienze in una piccola comunità alpina attraverso l'amicizia con gli ebrei "erranti" di Zagabria, fino alla liberazione. Conosceremo tra gli altri il partigiano Vincenzo Negri, detto Caramba, operaio della Torbiera, ed altri testimoni della Resistenza, protagonisti in quei giorni di alcuni episodi decisivi, come l'attentato al ponte delle Valmane e la prima Repubblica Partigiana di Buglio in Monte.
Al gerlàt : la costruzione artigianale del gerlo / un documentario di Giovanni Peretti
Bormio : Alpinia, c2015
Bormio : Alpinia, c2015
La lüüs dè śbiès / Gianpiero Mazzoni
[Albaredo] : Progea, 2015
Abstract: Da sempre le immagini sono un linguaggio di segni che acquisisce via, via accezioni particolari sia in base ai valori simbolici, sia in relazione al significato che attribuiamo a ciò che osserviamo e alla valenza dei messaggi che si vogliono comunicare. Il linguaggio delle immagini può divenire cosi, evocativo, rivestendo un ruolo fondamentale che si affianca e si integra con quello testuale. Gli effetti dei giochi di luci ed ombre ci raccontano il paesaggio nei parchi delle Orobie, della Val Masino e Val Codera, e nelle Riserve della Val di Mello e Pian di Spagna. Infinite sono le occasioni per rimanerne colpiti durante l’alternarsi delle stagioni, al mattino e alla sera, con la neve, la pioggia e la nebbia. Rincorrere la “luce giusta” quando gli effetti cromatici permettono di ottenere scatti irripetibili, portatori di continue e nuove sensazioni ed emozioni. Sono attimi fuggenti in cui la luce proietta raggi radenti seguendo un’angolazione ed un’illuminazione che mantiene la scena per pochi istanti, subito dopo sembra chiudersi il sipario e tutto ritorna in ombra.
Sondrio : Sol.Co ; [Milano] : Fondazione Cariplo, [2015]